Le foci del Timavo e la chiesa di S. Giovanni in Tuba

Si possono raggiungere le foci del Timavo in automobile, dalla strada statale n. 14. Si prende la direzione di Monfalcone, a circa 1 km dall’incrocio del Villaggio, dopo il monumento dedicato ai Lupi di Toscana, si ha una strada a sinistra e quindi la si imbocca. Subito dopo l’incrocio, sempre a sinistra, si apre lo spiazzo del parcheggio. A destra si trova il piccolo vialetto che conduce alla chiesa di S. Giovanni e alle foci.

Dalla strada comunale del Villaggio del Pescatore si possono raggiungere le poco distanti foci anche a piedi, percorrendo i sentieri all’interno del bosco della Cernizza, si ha così l’opportunità di conoscere questo caratteristico paesaggio naturale.
Risalendo la strada comunale dal Villaggio del Pescatore verso la statale n. 14, a poco più di un terzo del percorso, sulla sinistra della strada asfaltata, si apre un sentiero che porta ad un grande spiazzo, lo si attraversa e si prosegue piegando leggermente a destra, seguendo la traccia di un viottolo che poi si allarga, diventando evidente. Proseguendo si arriva ad un appezzamento recintato che si costeggia, tenendolo sulla sinistra. Si arriva così al Timavo. Si continua a camminare girando a destra, a fianco delle sue rive, fino a che l’ampia carrareccia non diventa piccolo sentiero che sbocca sulla strada statale n. 14, in corrispondenza della rupe dedicata ai Lupi di Toscana con incisi i versi dell’Eneide dedicati al fiume stesso. In basso, sulla sinistra, si apre lo spettacolo delle foci nei suoi tre rami di uscita. Il più suggestivo e il più curato è l’ultimo da qui, quello il quale ha nei pressi la chiesa di S. Giovanni in Tuba.
Per ritornare al Villaggio, sbucando però alla fine dell’abitato verso il mare, si può ripercorrere il sentiero all’inverso, fino all’appezzamento recintato che anche questa volta lo si tiene sulla sinistra e si prosegue seguendo il fiume, che lo si ha sulla destra. Si continua diritti fino all’abitato.

Il fiume Timavo, dopo un viaggio di 90 chilometri, tra i quali 40 nel sottosuolo, torna alla luce vicino al Villaggio del Pescatore. Le sue famose bocche sono circondate ancora oggi da una natura molto suggestiva e pervadente, che crea un’atmosfera sospesa e misteriosa. Lì accanto la chiesa di S. Giovanni in Tuba ci ricorda la sacralità di questo posto, che sin dall’antichità preistorica ha rappresentato un importante centro di culto e di devozione. Il fiume stesso infatti già presso le popolazioni preromane ebbe il rango di divinità. Diversi autori classici lo hanno poi citato, ma la più suggestiva è la descrizione che Virgilio fa, di questo fiume, nell’Eneide (Aen. I, 244), versi che troviamo incisi sulla rupe dedicata ai Lupi di Toscana la quale si vede, procedendo verso Trieste sulla statale 14, sulla destra, poco prima del bivio dal quale si accede al sito delle foci. Questi versi furono fatti incidere dall’architetto Arduino Berlam negli anni Trenta,in occasione del Bimillenario della nascita del Poeta.
Il mito e il dato storico si fondono attraverso la storiografia latina che racconta come di qui passarono gli Argonauti guidati da Giasone, oppure danno notizia della presenza di un bosco sacro di querce e templi, dove Antenore ne avrebbe costruito uno dedicato a Diomede, il Greco portatore di civiltà. I reperti archeologici comunque confermano la presenza in questo luogo di culti dedicati, oltre al dio Timavo, ad Ercole, Saturno, Libero e alla Spes Augusta.
La chiesa di S. Giovanni in Tuba sorge oggi sull’impianto di una basilica risalente al V d.C., alla quale venne poi affiancato un monastero dell’ordine benedettino. Più volte questo luogo di culto fu distrutto e ricostruito. Gli interventi che portarono l’edificio allo stato attuale furono realizzati intorno all’XI d.C., con la trasformazione dell’impianto basilicale nello stile romanico nordico, e nella seconda metà del Quattrocento, quando fu rinnovato in stile gotico.
Attualmente alle spalle dell’altare moderno sono visibili i resti della fase paleocristiana e la fossa reliquiario romanica, dove erano deposti i frammenti sacri dei Santi Stefano, Biagio, Giorgio, Lorenzo, Giovanni Evangelista e Giovanni Battista. Quest’ultimo è colui al quale la chiesa è dedicata.

Per visitare l’interno di S. Giovanni in Tuba si può contattare la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia allo 040 4261411.