Castellieri: dalla preistoria alla storia

Un’altra particolarità appartenente al territorio carsico, che dal Friuli arriva alla Dalmazia, è la presenza importante di castellieri, cioè resti di insediamenti preistorici risalenti all’età del bronzo (compresa tra il III millennio a.C. e l’VIII-VII sec.a.C.). Essi erano delimitati da cinta murarie, talvolta anche tre concentriche, realizzate a secco: venivano eretti due muri con grosse pietre che poi erano riempiti di detriti vari, per ottenere uno spessore più importante. Probabilmente poi la struttura difensiva era completata da rialzi in legno, torri di avvistamento o fossati. Alcune volte all’interno sono stati trovati resti di capanne circolari sempre costruite con murature a secco.
Chi fossero i primi abitanti e quindi i fondatori di questi centri fortificati, è domanda che non ha trovato risposta certa. Potrebbe trattarsi di popolazioni indoeuropee, scese dal Nord-Europa e insediatesi sull’altopiano carsico già nell’età del bronzo.
Sparsi sul questo territorio se ne trovano moltissimi, il più interessante nella zona del duinese e il più studiato è quello di Slivia, raggiungibile dal paese vecchio di Aurisina attraverso un sentiero che costeggia anche le grotte Pocala e Linder, quest’ultima visitabile su prenotazione (informazioni allo 040 630464 oppure 040 635500).
Superato il sottopasso autostradale, prendere il sentiero a sinistra che si addentra nella pineta oltre il cavalcavia ferroviario. Subito dopo la grotta Linder si devia ancora a sinistra superando il varco di un muretto a secco. Da lì parte un piccolo tracciato che, costeggiando una dolina, raggiunge un altro sentiero. Sulla sinistra si nota il castelliere.
I reperti preistorici rinvenuti nei castellieri si possono oggi ammirare al Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste. Piazza della Cattedrale, Trieste.
Tel. 040 308686

Vista la posizione strategica che i castellieri occupavano nel territorio, essi continuarono nel corso dei secoli ad ospitare popolazioni che vi si insediavano, anche genti di diversa provenienza. Se alcuni di essi vennero abbandonati, altri continuarono a costituire un centro abitativo e di difesa. Uno di questi casi è Monrupino, o Repentabor, un piccolo borgo non molto distante da Duino e situato nei pressi del confine con la vicina Slovenia. Si tratta del più vasto castelliere del Carso triestino, consistente in circa 1500 m. di cinta murarie che abbracciano la collina. Dopo fu Castrum romano e poi, in epoca medievale, qui sorse la prima chiesa dedicata alla Madonna, forse edificata dai Templari. Omaggio alla Salvatrice del piccolo insediamento che, secondo una leggenda, passando di qui lasciò la traccia del suo piede su una roccia, che adesso si può ancora vedere.
Il borgo fortificato e la chiesa che oggi vediamo però risalgono alla fine del XV, inizi del XVI secolo, epoca nella quale fu necessaria la difesa contro l’avanzata dei Turchi.
A poca distanza dal centro fortificato, nella località di Rupingrande al n. civico 31, è visitabile un esempio di antica Casa carsica, interessante per l’architettura e la disposizione degli ambienti. Ogni due anni qui si svolgono, in una grande festa che coinvolge l’intera popolazione, le famose Nozze carsiche.