Le grotte e il Mitreo: tra preistoria, natura e mito

Il Carso è caratterizzato da quella formazione rocciosa di pietre perlopiù calcariche. L’azione degli elementi atmosferici plasma le sue rocce, l’acqua le discioglie e si infiltra tra di esse, scomparendo tra gli anfratti, scavando e modellando grotte, gallerie, pozzi, costituendo misteriosi percorsi sotterranei. Tutto il territorio carsico è costellato di un gran numero di cavità grandi e piccole, accessibili o meno, oggetto di attenzione e studio già da fine ottocento. In moltissime di esse sono stati rinvenuti oggetti databili dal periodo preistorico a quello romano e in alcune si sono trovati reperti che appartengono addirittura al paleolitico, come nella grotta Pocala di Aurisina o nella grotta dell’Orso di Gabrovizza.
Poco distante dal castello di Duino, nel Parco dei Cervi all’interno della Cernizza, è stata riscoperta non molto tempo fa la grotta Fioravante, praticamente scomparsa dopo la Seconda Guerra. Il nome è legato ad una leggenda che racconta di come l’eroe valoroso Fioravante conquistò la Rocca di Monfalcone partendo proprio da qui, per arrivare a quel fortilizio percorrendo soltanto passaggi sotterranei.
Sembra che la cavità fosse utilizzata come riparo già dal mesolitico e poi, nei secoli più recenti, fu usata come cantina dai castellani, fu adibita a sede di comando della batteria costiera della Marina austroungarica durante la Prima Guerra e riempita di rifiuti di ogni genere dagli alleati dopo la Seconda Guerra, dopodiché di essa si perse memoria. Oggi, dopo il ritrovamento, l’avvio di intensi lavori di pulizia e messa in sicurezza, la grotta è prossima ad essere aperta al pubblico.

L’interesse storico si accompagna a quello naturalistico e geologico nella visita a questi ipogei, ai quali si può accedere liberamente, nel corso di una semplice passeggiata oppure, a causa della difficoltà e dell’ampiezza degli ambienti, l’ingresso è regolato. Come nel caso della grotta Gigante di Borgo Grotta a Sgonico, che proprio per la sua struttura necessita della presenza di una guida.
Il sito è aperto tutto l’anno, tranne i lunedì non festivi da settembre a giugno, il 25 dicembre e 1 gennaio.
Tel. 040 327312

La grotta del Dio Mitra

Vicino all’abitato di Duino si trova una grotta scoperta nel 1965 da alcuni speleologi ai quali fu subito chiara la particolarità del luogo. I reperti rinvenuti hanno poi permesso di determinarne le antiche fattezze e l’uso alla quale era destinata. Si tratta dell’unico tempio ipogeo in Europa dedicato al Dio Mitra. Una divinità solare di origine indoiranica il cui culto misterico si diffuse nell’Impero romano, probabilmente attraverso i legionari che dal Medio Oriente si spostavano a seconda delle esigenze belliche.
Pare che esso fu realizzato dopo la metà del I secolo d.C. e che fu centro attivo fino al IV d.C., cioè fino a quando tutti i culti pagani furono banditi in seguito agli Editti di Teodosio e quindi fu distrutto.
L’insieme dei reperti ha permesso di riconoscerne gli arredi consistenti in un’ara sacrificale e di due panche longitudinali in pietra, oltre ad una serie di altre are e steli.
Il tempietto è stato poi parzialmente ricostruito aggiungendo le copie in gesso dei pezzi restaurati più importanti, come la stele raffigurante l’uccisione del Toro da parte del Dio Mitra.
Probabilmente l’ubicazione del Mitreo non è casuale. In linea d’aria il sito non è distante dalle foci del Timavo, che sboccano più a valle, ed è come se rappresentasse una sorta di “alter ego” di queste. Anche gli altri templi mitraici rimasti richiamano lo stesso concetto. La loro edificazione non è mai troppo distante da sorgenti o corsi d’acqua. (vedi Foci del Timavo)
La grotta del Dio Mitra è piuttosto nascosta ma di facile accesso. Dista circa due chilometri dalle fonti del Timavo, in direzione di Duino. Si percorre la statale 14, sino al bivio che porta al centro di Duino. Poco dopo l’incrocio, sulla sinistra, si incontra una stradina che porta alla caserma della Forestale. Raggiunta la caserma si imbocca un largo tratturo sulla sinistra. Si prosegue e, prima di raggiungere il sottopassaggio dell’autostrada, si imbocca il sentierino che scende verso il basso. La grotta del Mitreo è proprio lì.
La grotta del Mitreo si può visitare tutti i giovedì, dalle 9 alle 11. Per visite in altri orari si può contattare la Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia allo 040 4261411 oppure Sattolo Alice 328 9287073

Riprendendo il tratturo dal quale si arriva al Mitreo e proseguendo nella direzione di Visogliano, si può arrivare ad una delle caverne più accessibili senza particolari attrezzature. E’ la grotta chiamata Valentina o Caverna a S del monte Straza e sembra essere uno scenario ipogeo fra i più belli del Carso triestino. La passeggiata non è impegnativa, non supera i due chilometri e permette di immergersi nella natura carsica. Se si è fortunati ci si può anche imbattere in un branco di camosci.
Dal Mitreo si riprende la carrareccia dalla quale si è arrivati, si supera il sottopasso ferroviario e si prosegue in salita. Sulla sinistra si troverà lo stagno del Pungitopo, quindi si prosegue sempre in salita. Ad un certo punto si arriva ad un bivio, lì si gira a destra. Dopo circa 1 km è visibile sulla sinistra una vasca d’acqua in cemento con incisa la data di costruzione. Si prosegue per altri 500 m e si incontra, sulla sinistra, un’altra carrareccia, ma si prosegue sempre diritti e in leggera discesa. Giunti ad un bivio si piega a sinistra andando sempre in discesa. Si prosegue poi prendendo la via alla propria destra e dopo pochi metri si giunge ad una sorta di quadrivio, ma si prosegue diritti, continuando a scendere e giunti ad una costruzione ferroviaria si piega a sinistra, percorrendo la carrareccia che affianca la linea ferroviaria. Dopo poco, all’altezza di un palo, sulla sinistra si apre un ripido sentiero che scende in una dolina dove è situata la grotta Valentina. Siamo ormai nei pressi di Visogliano.
I reperti preistorici rinvenuti nelle grotte si possono oggi ammirare al Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste. Piazza della Cattedrale, Trieste.
Tel. 040 308686