Monte Ermada: percorsi della Grande Guerra
Quello che viene chiamato monte Hermada è in realtà un insieme di colline con un’altezza massima di 323 m. sul livello del mare. Situate tra Monfalcone e Trieste esse creano un limite naturale tra la pianura dell’isontino e l’altopiano carsico e risultano essere quindi un punto strategico di osservazione e di controllo dell’intero territorio. Proprio per questo il monte fu scelto come base, dall’esercito austriaco, in difesa del territorio di Trieste durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi qui si possono ancora vedere le postazioni e le trincee, come del resto è possibile farlo in tutto il territorio che va dal mare alle Alpi a ridosso di quello che è oggi il confine italiano orientale.
Il Museo del Monte Hermada prevede due percorsi ad anello che illustrano quello che fu la linea difensiva austro-ungarica fortificata dopo la Sesta Battaglia dell’Isonzo. Per itinerari e informazioni consultare il sito: http://www.itinerarigrandeguerra.it/Museo-All-Aperto-Del-Monte-Ermada-Percorso-Prima-Guerra-Mondiale Qui si possono trovare anche altre informazioni che riguardano i luoghi della Grande Guerra.
Vista la grande tragedia che migliaia di persone hanno vissuto in queste zone a causa del conflitto, si è pensato a percorsi turistici attraverso le linee del fronte dedicati alla Pace. A questo proposito si possono consultare il sito redatto dalla regione FVG: http://www.turismofvg.it/code/27241/Scopri-la-Grande-Guerra-con-i-Sentieri-di-Pace e quello dedicato a questo argomento dalla vicina Slovenia: http://www.slovenia.info/it/pohodnistvo/Il-sentiero-della-pace.htm?pohodnistvo=2015&lng=4
Se il monte Hermada rappresenta un punto importante delle postazioni del fronte austriaco, il monumento ai Lupi di Toscana e il cippo dedicato a Giovanni Randaccio, che noi vediamo, percorrendo la strada statale n. 14 da Monfalcone in direzione di Trieste, alla nostra destra più o meno all’altezza delle foci del Timavo, ci ricordano gli sforzi di conquista italiani durante la Decima Battaglia dell’Isonzo, nella quale, tra il 12 maggio e il 5 giugno 1.917, in meno di un mese soltanto, persero la vita 36.000 uomini dell’Esercito italiano e 17.000 di quello austro-ungarico.